29/02/2024
Le risultanze dell'esercizio 2023: il comunicato stampa

BCC Bergamasca e Orobica: l’ottimo risultato economico del 2023 per continuare la crescita: più patrimonio, più vicina al territorio e ai soci senza perdere la propria identità.

Dopo gli ottimi risultati dell’esercizio precedente, arriva una conferma dai dati di bilancio 2023: un utile lordo prossimo ai 27 milioni di euro, un ulteriore impulso alla riduzione dei crediti deteriorati e un indice di patrimonializzazione in forte crescita con il CET1 ratio che si attesta al 24,94%.

Ormai sembra essere una costante, ma anche il 2023 è stato un anno caratterizzato da scenari sociopolitici e macroeconomici tutt’altro che ordinari: da un lato per via del perdurante conflitto russo-ucraino a cui, nel corso dell’anno si sono sommate le tensioni sul fronte mediorientale, dall’altro per via del repentino aumento dei tassi di riferimento dettato dalla politica monetaria della BCE.

Ma ancora una volta la Banca ha saputo muoversi al meglio, con una gestione fedele all’ormai consolidato approccio prudenziale, ma pur sempre alla ricerca di una continua crescita, reddituale e conseguentemente patrimoniale, tale da consentire il perseguimento dello scopo sociale, volto a favorire la crescita responsabile e sostenibile del territorio di riferimento.

Bcc Bergamasca e Orobica anche nel corso del 2023 ha saputo crescere ed evolversi senza perdere la sua identità, mirando alla crescita della propria capacità di favorire lo sviluppo del sistema socioeconomico locale.

Di nuovo, la gestione si è dispiegata non solo nel rigoroso rispetto dei vincoli ed i requisiti previsti dalla normativa della vigilanza bancaria di emanazione europea e nazionale, ma anche in coerenza alle direttive e agli obiettivi fissati dalla Capogruppo Iccrea, secondo una prospettiva di partecipazione attiva e virtuosa al Gruppo Bancario Cooperativo.

Ne è scaturito un utile lordo di 26,9 milioni di euro, a sostanziale conferma del risultato economico dell’esercizio precedente, seppur a fronte di un riposizionamento di alcune componenti all’interno del margine d’interesse, dovuto al venir meno di componenti esogene di reddito pressoché compensate dalla remunerazione dell’ordinaria attività di intermediazione creditizia.

Utile che ancora una volta concorre all’ulteriore rafforzamento dei principali indicatori patrimoniali, così da assicurare, con rassicurante margine, il rispetto dei sempre più stringenti requisiti e vincoli fissati dalla BCE nella sua veste di Autorità di Vigilanza.

Di rilievo, in tal senso, la crescita registrata dal Patrimonio Netto, che negli ultimi due anni ha registrato un incremento di oltre il 42% portandosi a 158,5 milioni di euro e contribuendo, così, a fissare al 24,94% il CET1 a fine 2023. Si tratta non solo di un presupposto funzionale ad assicurare adeguata sicurezza ai clienti/soci depositanti, oltre che ad aumentare le potenzialità di crescita in termini di masse per il prossimo futuro, ma anche di una doverosa premessa per poter continuare a contribuire allo sviluppo del sistema socioeconomico locale.

E’ stato  affrontato un anno ancora condizionato da variabili difficili da governare e da indirizzare nel modo più favorevole per la complessiva gestione della Banca, ma ancora una volta riuscendo a cogliere ogni opportunità offerta dal contesto; la gestione ordinaria si è mantenuta virtuosa, grazie anche ai primi positivi riscontri generati dalle progettualità organizzative realizzatesi nel corso dell’anno, così come al costante ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti, che ha contribuito a rendere la Banca ancora più performante in termini commerciali.

L’evoluzione del proprio modello distributivo, oggi caratterizzato da tre distinte linee di business (corporate, private & wealth management e retail), fa della Banca una struttura organizzativa e commerciale più moderna e adeguata a sostenere le sfide che il mercato, oltremodo competitivo, impone.

 Presidente: (Gualtiero Baresi)

“Il Consiglio di amministrazione lo scorso 24 gennaio ha esaminato il progetto di bilancio d’esercizio al 31.12.2023 che vede un risultato netto di utile per 23,758 milioni di euro: si tratta sostanzialmente di una conferma del risultato dell’anno precedente che, è bene ricordarlo, era stato di gran lunga il migliore nella storia della nostra Banca. Un risultato maturato sulla base di dinamiche più “strutturali” rispetto all’anno precedente, essendo venute meno talune componenti prettamente esogene che avevano caratterizzato l’intero sistema bancario. Un utile certamente favorito dal rialzo dei tassi registrato durante l’anno, ma al quale ha contribuito in modo sostanziale anche l’attenta gestione dei lati diversificazione dei ricavi e contenimento dei costi. Nonostante tale contesto, siamo riusciti a tener fede al nostro primario obiettivo di assicurare un’offerta equa e competitiva ad una platea quanto più possibile diffusa di Soci e clienti. Abbiamo assicurato servizi efficienti ed evoluti, ampliando ulteriormente la nostra proposta in tutti gli ambiti.”

Direttore Generale: (Alberto Pecis)

“Il percorso che abbiamo disegnato negli ultimi anni è finalizzato a perseguire obiettivi di medio lungo termine: in questo senso il 2023 ci ha visto, senza dubbio, cogliere i frutti delle nostre più recenti scelte strategiche, ma, cosa non meno importante, ha allo stesso tempo contribuito a gettare le basi per il conseguimento degli obiettivi per gli anni a venire.

Per il nostro conto economico si è trattato di un anno di “assestamento” dopo la forte crescita dello scorso anno: vi è stato un sostanziale riposizionamento delle componenti del margine d’interesse che oggi possiamo, quindi, considerare più strutturale. Come avevamo previsto, le dinamiche di rialzo dei tassi hanno manifestato i loro effetti in termini economici nel corso dell’anno, ma abbiamo allo stesso tempo cercato di sostenere l’ulteriore diversificazione dei nostri ricavi, pur in un anno piuttosto complicato sul fronte della distribuzione di prodotti di risparmio gestito e assicurativi. L’ampliamento dell’offerta sul fronte della monetica ha fornito buoni riscontri, così come l’operatività in ambito leasing, factoring e credito al consumo.

Ma in un anno caratterizzato da un aumento diffuso dei costi dei conti correnti bancari, come testimoniato dalle risultanze della “Indagine” annuale di Banca d’Italia, è bene evidenziare come la nostra Banca, ancora una volta, non abbia inteso avvalersi di tale facoltà, distinguendosi dal resto del sistema bancario.

Abbiamo proseguito nell’intento di gestione attiva dei crediti deteriorati in funzione della loro riduzione, portando il nostro NPL ratio lordo al 3,11% (dal 4,20% dell’anno precedente) e assicurando allo stesso tempo il mantenimento di livelli di copertura oltremodo prudenziali: le sofferenze vedono una svalutazione pari all’83,28% mentre le inadempienze probabili pari al 61,61%. Complessivamente i crediti deteriorati risultano coperti al 64,92%, ben al di sopra della media del sistema bancario.

Il costo del credito è risultato in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, ma ciò è per lo più ascrivibile al riallineamento della svalutazione dei crediti in bonis, in precedenza fissata a livelli ben superiori alla media, per ragioni da ricercarsi nei modelli di calcolo del precedente sistema informatico. Al netto di tale recupero, e limitatamente al comparto crediti deteriorati, il costo 2023 è risultato sostanzialmente in linea con l’anno precedente.

Le spese amministrative hanno registrato una diminuzione prossima al 4,00%, ciò con riferimento sia alla componente spese per il personale (grazie anche al ricambio generazionale in atto) che all’ambito delle altre spese amministrative, grazie in particolare al ritracciamento dei costi energetici e a minori contributi ai fondi europei SRF e DGS.

L’utile conseguito contribuisce ad un ulteriore significativo miglioramento della nostra situazione patrimoniale, consentendoci, altresì, di essere ancor più un “valore aggiunto” anche per il Gruppo BCC ICCREA a cui aderiamo. Il CET 1 si è attestato infatti al 24,94% mentre il Total Capital Ratio è arrivato al 25,75%.

Si tratta di un risultato frutto di una forte comunione d’intenti tra tutte le componenti della Banca (la struttura esecutiva, il Consiglio di amministrazione e il Collegio Sindacale), un lavoro di squadra favorito dal forte spirito identitario dei nostri collaboratori, che col passare degli anni hanno imparato a perseguire obiettivi sempre più ambizioni.”

Presidente:

“Le nostre masse intermediate nel corso del 2023 si sono mosse sostanzialmente come per il resto del mercato bancario: la raccolta diretta si è attestata a un miliardo e 372 milioni di euro, in riduzione del 6,10% ciò in ragione prevalentemente delle scelte d’investimento operate da Soci e clienti, dettate dai rendimenti offerti dai Titoli di Stato, conseguentemente la raccolta indiretta è cresciuta del 34% attestandosi a 617 milioni di euro. Possiamo comunque affermare che la fiducia dei Soci e dei clienti è stata confermata nei nostri confronti in ragione di una raccolta totale che ha visto una crescita del 3,64% portandosi in prossimità dei due miliardi di euro. Sul fronte degli impieghi si è registrata una tenuta dei volumi (-1,27%) al netto dell’attività di dismissione di crediti deteriorati: gli impieghi netti nei confronti di clientela sono fissati a 884,6 milioni di euro; i crediti deteriorati netti hanno subìto un decremento del 27,98% attestandosi a 9,97 milioni di euro (giova al riguardo sottolineare che a fine 2016 gli NPL netti risultavano pari a 124,6 milioni di euro).

La prossima assemblea, fissata in seconda convocazione per le ore 16.00 del prossimo 4 maggio presso la Fiera di Bergamo, sarà quindi l’occasione per condividere con i nostri soci questi brillanti risultati; visto l’importante allargamento della nostra compagine sociale registratosi nel corso del 2023, auspichiamo una partecipazione diffusa dei soci ai lavori assembleari così da poter quantomeno replicare i numeri record dello scorso anno.  

Direttore Generale:

“Stiamo finalizzando in queste settimane, di concerto con la nostra Capogruppo Iccrea, le attività di definizione del nuovo piano strategico 2024-26, all’interno del quale, ancora una volta, andremo a fissare obiettivi di ulteriore crescita, seppur privilegiando sempre previsioni di carattere prudenziale.

La nostra è una strategia di medio lungo termine, che non potrà che beneficiare degli ottimi risultati di questi ultimi anni, ma che ci vede ulteriormente protesi alla ricerca di una sempre maggiore solidità, di un adeguato controllo dei nostri rischi e di un consolidamento dei livelli di redditività.

Per fare ciò daremo ulteriore impulso alle nostre progettualità in ambito commerciale e organizzativo così da poter sfruttare appieno il nostro potenziale.”